Fenomenologia di Mastella - Parte prima

Trasformista?

Paleo-democristo?

Satrapo della Magna Grecia?

Ma come vi permettete!

Allora non avete proprio capito nulla, perché Mastella, il nostro Clemente, è l’incarnazione della cara vecchia politica.

Uomo di garbate maniere e di sobria eleganza, nel suo ramo non ha eguali.

Come un grande artista è capace di slanci emotivi, ma anche di ritirate onorevoli, di contraddizioni insanabili che sfociano in capolavori di stile e di strategia.

Se Michelangelo Merisi ha preso il nome che lo ha consacrato nei secoli dal borgo di Caravaggio,  Mastella Clemente ha tutti i crismi per essere il Ceppaloni.

Sudista?

Voltagabbana?

Il nostro eroe è fiero delle sue origini meridionali e nel simbolo del partitino da lui genialmente ideato (l’Udeur) c’è il campanile, icona rassicurante dell’Italietta strapaesana; ma nel nome e nel logo c’è anche il giusto riferimento all’Europa di Bruxelles, segno di un’apertura mentale non indifferente.

Per quanto riguarda i suoi salti in lungo, in alto e tripli, si dovrebbe evitare il moralismo luterano di maniera e considerare seriamente il nostro falso bipolarismo italiota, contraddistinto da due schieramenti indistinguibili tra loro, divisi solo dall’adesione o meno al berlusconismo.

E allora, non potendo più sollazzarsi nei tiepidi mari solcati dalla compianta balena bianca democristiana, che cosa sarà mai allearsi con la destra comprendente i post fasci per poi passare alla sinistra dei vetero-staliniani, o minacciare un giorno di tornare con il Cavaliere e con l’imbarazzante Senatur, oppure ricordare ai Fassi Rutelli quanto sia determinante ‘o campanile per la coalizione ulivista nel Sannio?

Io personalmente, e mi assumo in pieno la responsabilità di ciò che sto per dire, trovo meraviglioso che un leader  di tale levatura  non prenda mai in giro il suo elettorato, avventurandosi in pericolose argomentazioni su programmi politici o in questioni vitali per il cittadino.

Ma scusate un uomo politico di cosa dovrebbe parlare?

Di ospedali, scuole e disoccupazione?

Ma fatemi il favore!

Ritengo che l’intelligenza e le energie vadano profuse nelle schermaglie tattiche, nei giochi di potere, nella capacità di sopravvivere alle tempeste e di rimanere saldamente incollati al trono, anzi più democraticamente alla poltrona: e in questo, senza alcun dubbio, il Ceppaloni è un maestro, un esimio luminare.

I più maligni evocheranno corruzione e mazzette, che sicuramente esistono e continuano a girare in certi ambienti (ma non si dice sempre che in un’ economia sana il denaro deve circolare?); ma nel caso del Ceppaloni è una questione di stile, rubare non è elegante, al massimo si può beneficiare con parsimonia delle mariuolate altrui.

Lo ha confermato alla grande l’indimenticabile festa per le nozze d’argento con l’affascinante signora Sandra (per il grande pubblico Lady Mastella).

Festa alla quale hanno partecipato il sottoscritto e il geniale ideatore di questa bella rubrica, questo pensatoio per giovani ideologi alle prime armi.

Per il resoconto sull’evento mondano in questione rimando i gentili lettori alla seconda parte.

Nel frattempo spero che voi e i vostri cari possiate passare delle ferie illustri, da veri notabili della Prima Repubblica!

Fabrizio Mantica