Odio

Necessaria premessa ad ogni discorso è che la violenza è sempre un errore, ancor prima che qualcosa di comunque moralmente discutibile; salvo ovviamente nei casi di "forza maggiore" (la lotta partigiana in italia, la guerra contro il nazismo...).

E quasi sempre la violenza è stupida. Così il nostro (loro?) valente muratore mantovano si è prodotto (scusate il termine eccessivamente colto) in una solenne cazzata; offrendo il pretesto a Berlusconi per esibirsi in una studiatissima scenetta strappalacrime: chi non si è almeno un po' intenerito vedendo il suddetto povero Presidente comunemente vestito ed  improvvisamente mite, basso e un po' anziano, tutto incerottato mentre salutava bonariamente cronisti e passanti davanti al portone di casa, rassicurando in silenzio sulla sua salute le preoccupate famiglie italiane?

Insomma almeno questa ce la potevamo risparmiare...

Eppure non mi riesce di dar torto a due insospettabili violenti, la pasionaria Rosi Bindi e il poeta Mario Luzi; "in fondo se l'è un po' cercata"...

Insomma, davvero la violenza sta solo da una parte? Davvero il violento è solo il muratore mantovano? O forse la vera violenza è quella dell'arroganza di un potere che si vuole assoluto? Quella delle conferenza stampa fiume di fine anno, in cui sfottere chi quotidianamente fa i conti con le difficoltà economiche, esibendo la propria ricchezza e la propria impunità? Quella dei tagli allo stato sociale contrapposti all'elemosina di una dozzina di euro al mese di tasse in meno?

Quali strumenti sono a nostra disposizione per contrastare politiche che fanno gli interessi di pochi? Quali possibilità abbiamo di confutare le menzogne? Specie quando non esiste una sponda politica credibile (è triste ma negli ultimi tempi nessuno nella maggioritaria sinistra moderata ha usato parole nette quanto quelle di Prodi)...

Quindi nessuna giustificazione per la violenza, ma la pretesa di inquadrare anche un gesto potenzialmente criminale come richiesta di portare in politica istanze che oggi non sono rappresentate; una richiesta di interlocutori cui potersi affidare e non politicanti di cui diffidare un po' meno. Rifiutando comunque di accettare che l'odio di matrice politica debba per forza sfociare nella violenza e non, come invece credo, nella democratica mobilitazione per portare a vincere qualcuno che faccia i nostri interessi.

Marco Franchini