salento.
gallipoli.

Trattoria "Le Fontanelle"
Via Venezia, 32 Gallipoli (LE)
Tel. 0833/266857 - 0833/202361
Chiuso il Mercoledì

di Lu Ciano Panza (ovvero Luciano Franco)

Prenotazione
Considerata la scarsità di coperti (una sessantina) e la nomea che si è creata in tutto il Salento, occorre prenotare almeno una settimana prima, soprattutto nei mesi estivi. Pronunciando al telefono le parole "Mi manda Bardinella" (lo zio Marcello - gallipolino estivo), si possono guadagnare poi delle posizioni e sicuramente le porzioni ne beneficeranno...

La cosa che più mi disturba è aver scoperto questo luogo solo dopo 9 anni che frequento il Salento. 
Come molti ristoranti della provincia, sopravvissuti al caroprezzi dovuto all'ondata di turismo e alla nascita della movida leccese, il rapporto qualità-prezzo è quasi imbarazzante, soprattutto per chi proviene dal nord. E a maggior ragione considerando che si mangerà esclusivamente pesce.
Il locale, nato una ventina di anni fa e gestito da una numerosa famiglia (Luciano in cucina, più varie figlie e nipoti ai tavoli), ha l'aspetto della più classica osteria del porto, solo che in questo caso non è una parvenza per darsi un tono casereccio-folkloristico…
Pochi tavoli in un unico ambiente, oggi anche più ampio rispetto al passato, soffitto alto con volte bianche intonacate, alle pareti foto color seppia della vecchia Gallipoli, reti di pescatori, madonne con ex-voto annessi…
I tavoli in legno sono coperti da tovaglie di carta e bicchierini da vino, pronti ad essere riempiti.
Il vino (bianco) della casa è leggermente frizzante, ma esiste anche una discreta cantina di vini in bottiglia soprattutto della zona di Salice.
E via con le portate: tenetevi forte e soprattutto state molto leggeri durante il giorno…
Si comincia con gli antipasti della casa (mi raccomando bisogna dire: "fate pure voi…"): polipo in insalata, cozze racanate, polpettine di polipo, gamberoni crudi al limone, frittelle di seppie, alici marinate e naturalmente un vassoio di frutti di mare freschissimi (antitifo): cozze, vongole, ostriche, fasolari, noci, piedi di capra…
Di primo si spazia dal risotto alla pescatora, ai cavatieddhi (pasta fresca locale) agli scampi, alle linguine allo scoglio. Mentre di secondo consiglio una frittura eccezionale che, ai soliti calamari, aggiunge gamberoni corposi e trigliette croccanti. Non mancano pesci alla griglia (branzini e orate). Costo totale (compreso dolce-caffè-grappino): 26 euri!!!
Occhio a finire tutto altrimenti Luciano si offende, e a fine cena potrebbe redarguirvi: "Voi non siete come lo zio Marcello però…"

 

Gallipoli
La saracinesca è per metà abbassata, proprio sull'uscio un tavolino bianco di plastica con su una birretta Dreher. Seduti quattro "mesci" bruciati dal sole (ed è il 3 giugno) giocano a stoppa. L'insegna sopra loro recita "Il circolo degli amici". Una rapida occhiata all'interno rivela che oltre quel tavolino in plastica c'è poco altro. Invece, "La macelleria del popolo" è il negozio a fianco. Ecco il primo sguardo su questo paese verace, sanguigno e popolano, dove in ogni vicolo, in ogni piazza si respira il mare. Non il mare elitario di una vacanzina sulla sua incantevole costa turchese, o di aperitivi al tramonto su bastioni merlati, o di pranzi in esclusivi ristoranti sotto canneti e poco sopra le paranze, dove ex presidenti del consiglio e attuali presidenti di confindustria giocano con i resti di un astice e le molliche di pane.
No. Il paese è quello dei pescatori con la faccia nera, increspata come i fondali al largo e con le dita intrecciate nelle reti. Ed incredibilmente tale è rimasto, nonostante il traffico nella città vecchia sia consentito ai soli residenti e camaleontiche telecamere si ergano a difendere il suo ingresso.
La città nuova è caotica e brulicante d'estate e d'inverno. Le spiagge gallipoline che partono dalla città e raggiungono Punta Pizzo sono bianche e sabbiose e ricevono un mare verde smeraldo. I gallipolini nativi sono tosti e un po' delinquenti, quindi occhio ai coltelli...
Non aggiungo altro...