PETALI DI LOTO:
Stamattina il mio primo incontro con Ataru.
Mi è venuto addosso volando a braccia aperte e mezzo carbonizzato.
Lamù, come spesso accade quando lo sorprende (occhi fuori dalle
orbite e rivolo di bava sul mento) a guardare tette e culi delle altre,
gli ha sparato dalla bocca un soffio incendiario, prima di farlo precipitare
dal tetto della scuola.
In alcune donne il tradimento riesce a
smuovere potenzialità aggressive inaudite. Se noi donne riuscissimo
ad incanalarle verso obiettivi economici e politici domineremmo il mondo
(ah ah ah - risata isterica!).
Recupero Ataru dal marciapiede. Non riesco
a crederci. Ho qui davanti a me il mio primo vero amore, il primo che ha
fatto sussultare il mio cuore, il primo con cui ho fatto sesso virtuale.
Lo abbraccio con passione e gli rivelo i miei sentimenti. Mi sto ammorbidendo.
Compiere 18 anni mi ha spiazzata. Ora dovrò anch'io scambiarmi il
mascara con le amiche, radermi sotto le ascelle e usare i proteggi-perizomi
neri. In un impeto di arrendevolezza verso le tradizioni e il sistema costituito,
gli cucino un piatto di parmigiana (con le melanzane impanate e fritte).
Ne mangiamo 2 kg a testa e poi vomitiamo giù per il balcone di casa
mia. Ci beviamo un distillato che ho preparato io personalmente usando
gli avanzi rimasti attaccati alle pareti del congelatore sbrinato.
Cantiamo j'entends siffler le train
passeggiando davanti a capannoni dismessi. Un altro goccetto. Cantiamo
respect ai piccioni del parco. Ci ricordiamo dei bei tempi passati
anche se è la prima volta che ci incontriamo.
Facciamo un giro sull'ottovolante, sugli
autoscontri e nel castello incantato. Ci mangiamo lo zucchero filato. Ataru,
essendo un cartone, ingoia anche lo stecchino e ridiamo imbecilli e innamorati.
Ci allontaniamo verso il tramonto. Davanti
a noi un mare d'argento e rosa, petali di loto volteggianti nell'aria,
la luna discende con i suoi raggi pallidi, la brezza ci costringe a stare
vicini ed abbracciare i nostri corpi. Le nostre labbra si avvicinano. Io
ho una visione: sono vestita di tulle bianco mentre due campane suonano
allegramente a festa.
Mi pervade un senso d'angoscia.
Mollo un calcio ad Ataru e vado a giocare
a morra giù al porto. Essendo una ragazzina di appena 18 anni trovo
facilmente l'opportunità di abbrutirmi con avanzi di galera e festeggio
la mia maggiore età guardando un tizio che cerca di centrare il
buco di una ciambella con la sua urina.
Alzo gli occhi verso il cielo. Arcadia.
L'astronave di Capitan Harlock è sopra di noi. Lui è inafferrabile,
irraggiungibile anche per me. Prendo due pastiglie di ansiolitico e me
ne vado a letto. Non voglio più avere 18 anni in vita mia.
(to be continued)