SPIRAGLI DAL BUNKER.

 

 

 

Finalmente ci siamo... stiamo penetrando nel bunker di via Fatebenefratelli per incontrarlo. Dopo preliminari contatti con lo staff: la figlia Raffaella (marketing), la Thea Valenti (art director) e il figlio Riccardo, un simpatico ragazzone che pare stia seguendo le orme paterne; è infatti in prossima uscita GABRIEL, il suo primo fumetto in formato "MARVEL"... eccolo comparire dietro la porta dell'ufficio.

 

Copyright by Max Bunker Press. Used by permission

prima edizione: primavera 1996 - l'umanosistemafognario.

 

CRONOLOGIA

 

1962

MASCHERA NERA (Piffarerio)

 

1964

KRIMINAL (Magnus)

SATANIK (Magnus)

 

1965

DENNIS COBB (Magnus)

EL GRINGO (Piffarerio)

 

1966

GESEBEL (Magnus)

 

1967

EUREKA

 

1968

MAXMAGNUS (Magnus)

MILORD (Piffarerio)

 

1969

ALAN FORD (Magnus)

 

1973

FOUCHE' (Piffarerio)

 

1975

DANIEL (Frank Verola)

 

1979

CLIFF (V. De la Vega)

XIBOR (Petrucci)

 

1990

BHANG

SUPERCOMICS

ANGEL DARK (Nizzoli)

 

1994

KERRY KROSS (Perucca)

 

2000

BEVERLY KERR (Perucca)

 

2001

PADRE KIMBERLY (Perucca)

 

Allora come le è sembrato l'USF?
Credo che sia la testata con il nome più lungo che ci sia a Milano. Ha una bella carta, da sciuri.
Con quel che costa finiremo per stampare sull'oro....

 

Ma questi problemi della carta riguardano veramente anche le grandi case editrici?
Tutti, il problema è mondiale. i paesi che producono la pasta-legno, elemento indispensabile per la costruzione della carta, sono pochi. La Svezia e i paesi nordici, il Canada e gli USA. Le cartiere italiane lavorano a pieno ritmo e vendono acquistando valuta pregiata dall'estero per il mercato interno. I giornali non danno grosso risalto a questo argomento.

 

Proprio per essere chiari, ultimamente abbiamo avuto modo di vedere che anche la Bonelli dice di essere in crisi. Io pensavo che le grandi case editrici fossero meno toccate, per le maggiori quantità di produzione.
E allora? Anche il Corriere della Sera è in grossa difficoltà, guardate le paginette che ha. Inoltre c'è anche il problema dell’approvvigionamento; siamo tutti nelle rogne, anche la Bonelli ne compra tanta proprio perché ne ha bisogno di tanta.

 

Ma è un problema insolubile?
Non esiste niente di insolubile; solo la morte non ha soluzioni... per ora, poi magari trovano il vaccino vattelapesca... Ad un certo punto ad un tetto si dovrà arrivare; come diceva un mio emerito collega prima o poi verrà fuori il sole dopo la tempesta... speriamo di riuscire a vederlo. I fumetti fino ad oggi sono sempre costati molto poco: se pensate che andate a prendere 3 caffè, vi fate un fumetto, se andate al cinema ve ne fate fuori 5 o 6.
La carta è aumentata del 300%, è questo il fatto: questi prezzi sono ancora fasulli; questi albi dovranno arrivare almeno a 4000 lire. Di contro non è neanche simpatico lavorare in perdita. Quello che è abbastanza sorprendente è che in un paese come il nostro, che non si capisce bene cosa sia, capitalista,  assistenzialista o misto, non ci sia stato un intervento da parte di nessuno per contenere questi aumenti. Giovannini, il presidente della Federazione Italiana Editori, si era rivolto al governo, facendogli presente che questi aumenti indiscriminati avrebbero strozzato l'editoria. Pare che la risposta sia stata: "Se la carta costa troppo, usatene di meno".

 

Spesso quando si dice Max Bunker, molti pensano ad ALAN FORD, KRIMINAL e SATANIK; però ci siamo resi conto che esiste una miriade di personaggi al di là di questi. Ma DANIEL, CLIFF e ultimamente ANGEL DARK e KERRY KROSS, anche se di qualità non inferiore, non sono riusciti a sfondare. Come mai?
Ma DANIEL non è che andasse poi male... e poi erano tempi diversi: EL GRINGO ha chiuso che vendeva 30.000 copie, oggi sarebbe un successo. Altri tempi, altre tirature: KRIMINAL vendeva 300.000 copie, SATANIK 200.000, poi c'è stata una grossissima crisi, alla fine degli anni '70.

 

Qual è stata la causa?
L’informatica: videogames come l'ATARI e il COMMODORE che venivano venduti nelle edicole a 8000 lire, e poi l'esplodere delle TV private: prima ce n'erano due, poi è venuto Canale 3, poi 333. Un caso abbastanza clamoroso: ai tempi io facevo L'UOMO RAGNO della Marvel, ed era un po' scaduto come prodotto, però vendeva ancora 50.000 copie; sono venuti fuori i cartoni animati ed è immediatamente crollato. È successo l'esatto contrario di quello che era successo con SUPERGULP, che era come avere uno spot pubblicitario. E poi il fumetto è pur sempre un impegno: bisogna leggerlo, un analfabeta la TV se la guarda.

 

E così ai tempi KRIMINAL e SATANIK vendevano così tanto...
SATANIK ha sempre venduto meno, anche se adesso è considerato un cult-comic. Il discorso della qualità del prodotto non è sempre legato alla commercializzazione. Il successo di KRIMINAL e SATANIK è stata l'inversione di tendenza del fumetto. Fino a quel momento il fumetto era fatto sempre da gente bella, brava e buona. La nascita del fumetto nero è stata un'esigenza di andare contro. C'erano già nell'aria dei mutamenti, non dimentichiamo quello che è successo al di fuori (il fumetto non è un'isola felice, fa parte della cultura generale). C'era già nell'aria quello che poi è stato chiamato il "maggio francese": desiderio di rivoltarsi e di cambiare qualcosa, un atteggiamento, una voglia di vedere con un'ottica diversa il fumetto, un po' più realista.
ALAN FORD all'inizio andava malissimo (per più di due anni). Si è potuti andare avanti, in passivo, perché c'erano KRIMINAL e SATANIK che sostenevano la baracca. Adesso i tempi sono diversi; solo DYLAN DOG è arrivato a queste tirature.

 

Pensando proprio a DYLAN DOG, che è il fumetto che ha avuto maggiore successo in Italia, immagino che nei primi 20\25 numeri non avesse questa tiratura. Ricordo che quando l'ho conosciuto, nel 1988, eravamo proprio in pochi a comprarlo. Il boom si è verificato nel 1991. Quindi il problema di ANGEL DARK era unicamente finanziario?
ANGEL DARK non è mai andato, mentre KERRY KROSS aveva un pubblico di partenza, una base su cui lavorare, per questo ho detto che è una sospensione, ci sto lavorando su... Non posso dire quando lo riprendo... quando si risistemerà la situazione carta. Con ANGEL DARK ho voluto fare un discorso controcorrente perché fare delle cose già fatte non aveva senso. La mia ottica personale è questa: io non sono un editore, sono un autore che fa il produttore di se stesso. E' chiaro che i conti della serva si devono fare, ma non sono elemento preordinante. ANGEL DARK a quei pochi piaceva tantissimo; la cosa che mi rimproveravano era che le storie non avevano una soluzione. Lasciavano sempre un discorso aperto, perché la vita è così.

 

Per quanto riguarda i disegnatori, come mai lei ha fatto fatica a trovarne di validi?
È un grosso problema; per ALAN FORD, dopo Piffarerio ho fatto provare a disegnatori diciamo titolati, saltavano fuori dei lavori completamente diversi. Non riuscivano ad andare dietro alla grafica originale. Per disegnare ALAN FORD bisogna sentirlo prima di tutto. Allora è molto più facile impostare un giovane che abbia delle doti, che non un professionista. Saltavano fuori delle cose che sembravano disegnate da me. E' chiaro che nella ricerca a volte sei fortunato, a volte no. Perucca aveva una qualità, l'umiltà. Non l'ho mai sentito dire: "Ho fatto un disegno stupendo". Altri dopo aver disegnato due numeri dicevano: "Questo qui vale come un Magnus", quando dicevano così, era il massimo che potevano dare. Oltre la tecnica serve anche la persona, l'individuo.

 

Mi domandavo se esista un monopolio di disegnatori, perché ad esempio la Bonelli ha uno staff enorme...
Ma hanno anche molta roba. In qualsiasi settore, se uno ha una grossa produzione è chiaro che ha maggiori possibilità e maggior peso economico di altri più piccoli. Bonelli può pagare cifre che altri non possono permettersi; nessuno può fargli concorrenza.

 

Penso che la differenza tra un bravo e cattivo disegnatore non riguardi tanto i tratti, ma le inquadrature e i punti di vista. E' vero? E quanto c'è nella sceneggiatura?
Ci sono delle esigenze che vengono sottolineate nella sceneggiatura. Con Magnus, dopo 12 anni, ci si intendeva al volo, non c'era neanche più bisogno di spiegarsi - una simbiosi irripetibile. Prima gli raccontavo le storie e poi gli davo la sceneggiatura.

 

Come siete rimasti con Magnus, vi sentite ancora?
Sì certo. Dopo ALAN FORD era stufo, voleva fare delle cose sue. Non bisogna mai tarpare le ali a nessuno. Ha fatto delle cose ottime graficamente (LO SCONOSCIUTO, I BRIGANTI, MILADY). Ha fatto il numero 200 di ALAN FORD e poi avrebbe dovuto fare anche il 300, ma era molto indeciso perché c'ha il TEX da fare.

 

Abbiamo sentito... sarà un anno e 1\2 che c'è dietro...
Quanto? Saranno 3 o 4 anni. Io l'avevo battezzato per scherzo TEX 2000, ma ormai ci siamo. Se gli facevo fare anche il 300, Bonelli mi sparava. Quando uscirà questo TEXONE sarà un capolavoro, l'ha miniaturizzato, è impazzito totalmente; poi lui ha avuto due grandi amori: GORDON FLASH e TEX , quindi è un sogno. Lo stile della Bonelli è molto diverso dal mio: è molto verboso, con molto dialogo, molto lento. Io amo invece montaggi rapidi, con un testo sintetico.

 

Lei fa riferimento alla Bonelli quando critica quelli che fanno continue citazioni da film?
(con ghigno sardonico) Voi che ne dite... questo svilisce molto il fumetto, ma pare che alla massa non gliene freghi niente. Una volta si chiamava plagio, adesso citazione, nel campo musicale fino a 6 battute puoi prenderle, dopo no; nei film è diverso, si dice "tributo a". Sono molto appassionato dei film di fantascienza anni '50, i classici B-movies, (Ultimatum alla Terra, Il pianeta proibito, La guerra dei mondi, La cosa…). Negli anni '50 la TV non esisteva ancora, e quando nacque non trasmetteva film, ma sport e quiz. Quindi si andava tutti insieme al cinema. Adesso la potenza della TV è che, malgrado tutti i canali che ci sono, nello stesso istante milioni di persone guardano la stessa trasmissione (è per questo che si preferisce fare pubblicità in TV, piuttosto che sui giornali).

 

Si sente influenzato da qualcuno particolarmente in campo artistico?
Bisognerebbe chiederlo al dottor Freud. Ognuno di noi quando nasce non sa né leggere né scrivere, poi qualcuno glielo insegna, e così si prende il proprio indirizzo... Quindi non dico di no, però non come riferimento cosciente.

 

Ho notato che negli anni Sessanta, quando uscivano contemporaneamente KRIMINAL, SATANIK, DENNIS COBB, EL GRINGO, GESEBEL, lei doveva scrivere circa 10-11 storie al mese, anche perché alcuni erano settimanali. Dove trovava questa forza e questa inventiva?
L'entusiasmo... era un periodo molto attivo, ma non le facevo tutte io, poi un tempo le esigenze grafiche erano diverse, si è visto quando abbiamo riproposto KRIMINAL e SATANIK. Allora si poteva lavorare con maggiore velocità.

 

Quando lei decide di creare un nuovo soggetto ci saranno dei tempi di preparazione piuttosto lunghi...
Nel mio cassetto ideale ne ho tante di storie...

 

Immaginavamo avesse un archivio con storie già preparate. Nel 1991 ho incontrato Antonio Serra (sceneggiatore di NATHAN NEVER) quando doveva uscire il numero 1, e mi aveva detto che aveva già preparato i primi 90 numeri...
Per me è una boutade, anche perché 90 numeri sono una vita.

 

Mi chiedevo se anche lei quando crea un personaggio si prepara già delle storie.
Come schemi di lavoro sì, come sceneggiature fatte assolutamente no. La ragione per cui ALAN FORD è ancora vivo e vegeto dopo tanti anni è che l’ho sempre tenuto in linea con i tempi. Chiaro che poi ci sono storie che possono andare sempre, certe altre che sono un po’ datate. Vedi il caso ANTEN MAN (Berlusconi N.d.R.); è ridicolo il fatto che quando è uscito nessuno se n’è accorto, dopo, quando è entrato in politica se ne sono accorti tutti.

 

E’ stato lungimirante... Però NATHAN NEVER è un fumetto di fantascienza...
Ma la fantascienza proprio con il progresso tecnologico può invecchiare ancora più rapidamente. Si scopre qualcosa se non proprio tutti i giorni, quasi. Anche le bustarelle, ovvero le tangenti, le ho anticipate io: in ALAN FORD c’era proprio la tabella con i costi. Per fare un certo lavoro bisogna avere anche delle antenne un po’ sensibilizzate, altrimenti uno va a fare il salumiere... (accendendosi l’ennesima sigaretta) Non ve l’ho offerta perché so che adesso non va più di moda fumare...

 

Copyright by Max Bunker Press. Used by permission

 

Ci è venuta voglia di parlarle leggendo la posta di KERRY KROSS, a proposito della tolleranza (KERRY KROSS è lesbica N.d.R.).
Io non sposo una causa, riconosco il diritto di tutti di essere quello che vogliono. La tolleranza è una gran presa in giro: diciamocelo chiaro, i più intolleranti sono quelli che vogliono vendere la parola "tolleranza". "Tolleranza è pensarla come loro...", ma questa è uniformità di pensiero, se vogliamo essere gentili. C’è un giornalista del Corriere, che scrive anche su riviste di sinistra, che ad un certo punto è insorto: "Hai rovinato il personaggio; fai che KERRY KROSS si innamori di un uomo..." questo è il progressista!

 

Molti sostengono che le lesbiche sono tali perché non hanno trovato l’uomo ideale che le abbia soddisfatte...
Esatto, questa è una tesi abbastanza diffusa. Io non parteciperei mai ad una manifestazione a favore di Pinco Pallino; non sono a favore o a sfavore di nessuno. Non sono per la diffusione delle lesbiche: essendo un tradizionalista mi troverei senza partner! A parte le battute, riconosco il loro totale, assoluto diritto ad essere come vogliono. Ho amici che vanno dall’estrema destra all’estrema sinistra: non sono né per l’uno né per l’altro. Adesso si stanno marcando gli estremi, bisogna essere o da una parte o dall’altra, questo non mi è mai piaciuto. Facendo un prodotto come ALAN FORD non devo né posso essere dalla parte di nessuno. Prendo l’ispirazione del momento. C’è stata la volta in cui ho fatto una storia sul Bossi e la Lega Lombarda; tutti i titoli dei giornali sono stati "ALAN FORD DIVENTA LEGHISTA". Ma che idiozia! Hanno sempre bisogno della notizia che faccia sensazione...

 

Avete subito attacchi per KERRY KROSS?
Ovvio! Magari girando intorno al problema; prendendosela col fatto che è sboccata. Perché la TV no? Anche in prima serata. Se in un libro troviamo questo linguaggio, ecco che si parla di "realismo". Al limite viene tollerato un rapporto sessuale, ma non che un personaggio si esprima in un certo modo. Ma il linguaggio di KERRY KROSS è strettamente legato al personaggio; non è che tutti gli altri si esprimano così. C’è sempre un atteggiamento moralistico nei confronti del fumetto, purtroppo anche da parte di giovani che dimostrano di essere vecchi di testa.

 

Per lei cosa significa essere autore di fumetti?
Bella domanda! Questo può valere anche per chi scrive libri o sceneggiature di film. Presumo che A) bisogna essere dotati di una certa fantasia 2) avere il piacere di raccontare delle storie. Questo desiderio si perde nella notte dei tempi, già dai cantastorie che, in un certo senso, facevano fumetti a voce. Credo che sia un discorso di comunicazione; origini più popolari del fumetto non esistono. Penso che i Greci abbiano fatto tutto, dal dramma alla farsa, dopo è stata possibile solo una rielaborazione della loro opera. Io ho iniziato come giornalista, poi mi sono messo a tradurre fumetti stranieri, il primo è stato GORDON FLASH: siccome le strisce erano molto ripetitive, io cambiavo il dialogo lasciando il senso. Così mi sono appassionato. Poi una cosa tira l’altra e ho scoperto la mia vocazione. Amo scrivere in generale, non a caso scrivevo sulla STORIA ILLUSTRATA.

 

Da dove le viene la passione per la storia? (su EUREKA è uscito un fumetto, Fouché, dedicato alla rivoluzione francese, N.d.R.)
Il fatto è che mio padre viaggiava molto e aveva una grossa cultura per tutto ciò che riguarda la Francia. La rivoluzione francese ha un’importanza determinante nella storia contemporanea; se non ci fosse stata saremmo ancora non dico nel Medioevo, ma quasi. Non si può capire l’oggi se non si sa bene la storia di ieri. Il caso della Bosnia è esemplare...

 

Quella zona è da un secolo che dà grossi problemi, essendo al confine di mondi diversi.
Nel 1939 si doveva morire per Danzica, oggi per Sarajevo...

 

Il modo in cui si è affrontata la questione dimostra la disgregazione interna europea, il disaccordo tra gli stati alleati.
In realtà non c’era premura di riconoscere Croazia e Slovenia. Se quel matto del Bossi dice: "D’ora in poi siamo autonomi, facciamo lo stato della Lombardia", ci mandano i carri armati giustamente. Non ci si è preoccupati nemmeno che Croazia e Slovenia potessero dare delle adeguate garanzie. E poi adesso i Serbi sono diventati cattivissimi; io ricordo che l’anno scorso i cattivi erano i Musulmani, con le stesse identiche ragioni con cui oggi accusano i Serbi. E’ facile dire "intervenire", ma insieme a chi? Purtroppo questa è una guerra civile. In più, oltre al delicato problema delle etnie, c’è anche quello religioso (e il nostro papa insegna pure lui). Quello delle guerre religiose è forse il pericolo maggiore, che rischia di protrarsi più a lungo.

 

A proposito del papa, fatti come la celebrazione del ‘92 dell’evangelizzazione dell’America (laddove si dovrebbe parlare di distruzione) giustificano ogni tipo di violenza a sfondo religioso.
Il papa non può parlare di guerra giusta. Anche i Nazisti dicevano "Got mit uns", ma era una loro idea…

 

Si sente vicino a qualche parte politica?
Non esiste un partito che mi rappresenti. Sono un "bastian contrario", uno spirito libero. Mi può andare bene su un argomento ciò che dice una parte, su un altro mi sento vicino ad altri. Chiunque governi in futuro si troverà di fronte a problemi drammatici da risolvere, possibilmente senza strangolare l’economia con nuove tasse. Voglio proprio vederli…

interview by ricky e vinicio.

www.maxbunker.it