Per un lungo momento si rotolarono insieme.
Alla fine si alzarono e camminarono, portandosi dietro i vestiti. Il sesso
di Louis era teso e duro, e lei godeva a guardarlo. Ogni tanto si
lasciavano cadere sulla sabbia, e lui la prendeva, sbattendola, e lasciandola
calda e bagnata. E mentre camminavano ancora, uno di fronte all'altra,
lui la circondava con le braccia, e la gettava per terra, cosicché
sembravano cani che copulavano, a quattro zampe. Le si agitava dentro,
spingendo e vibrando, baciandola, tenendole i seni nelle mani.
"Lo vuoi? Lo vuoi?" le domandò.
"Sì, dammelo, ma fai che duri, non
venire; mi piace così, su e giù, su e giù."
Era umida ed eccitata. Camminava, aspettando
il momento in cui l'avrebbe sbattuta sulla sabbia e presa di nuovo, eccitandola
e lasciandola prima di farla venire. Ogni volta, si sentiva ancora le sue
mani sul corpo, la calda sabbia contro la pelle, la sua bocca che la carezzava,
e la carezza del vento.
Camminando, teneva in mano il pene eretto
di lui. Poi lo fermò, gli si inginocchiò davanti e glielo
prese in bocca. Lui torreggiava sopra di lei, muovendo la pancia piano
in avanti. Dopo gli strinse il pene tra i seni, trasformandoli in cuscini,
trattenendolo e facendolo scivolare in quel dolce abbraccio.
Storditi, palpitanti, vibranti di carezze,
camminavano come ubriachi.
(da "La donna sulle dune")
Non sapeva che avevano fatto delle fessure nelle mutandine per poter essere baciate tra le gambe ai loro appuntamenti, che restavano in macchina a succhiare il pene dei ragazzi, e che la vettura di famiglia era tutta macchiata di sperma.
(da "Due sorelle")
"Cosa hai fatto Michel?" Anch'io mi sentivo completamente assonnata.
Sorrise: "Ho bruciato un incenso giapponese che fa dormire. E' un afrodisiaco.
Non è nocivo." Sorrideva furbescamente.
Io risi. Lina non era del tutto addormentata. Aveva accavallato le
gambe. Michel le salì sopra e cercò di aprirle dolcemente
con le mani, ma rimasero strettamente chiuse. poi inserì il ginocchio
tra le cosce di Lina e le separò. Ero scossa nel vedere Lina così
arrendevole e aperta. Cominciai a accarezzarla, mentre la svestivo. Sapeva
quello che stavo facendo e le piaceva. Posò la sua bocca sulla mia
e tenne gli occhi chiusi lasciando che io e Michel la svestissimo completamente.
Il suo bel seno copriva la faccia di Michel. Lui le torse i capezzoli e
Lina lasciò che la baciasse tra le gambe e inserisse il pene, mentre
io le baciavo il seno e lo accarezzavo. Aveva belle natiche, rotonde e
sode. Michel continuò ad aprirle le gambe e a battere la carne morbida
fino a quando cominciò a gemere. Non voleva altro che il pene.
(da "Lina")