Primavera inoltrata, gli alberi son tutti rinati e ricoperti di tenere verdi foglie che fan dire al pittore austriaco appena arrivato: il verte maccio (maggio) è bellissimo.
T viene da Graz, ha moglie ed una bimba piccola (lasciate entrambe in Austria); poco italiano e pochi soldi, ha portato con sé grandi sacchetti di caffè e barattoli di marmellata. Il buon Dante accoglie con simpatia il nuovo venuto, ma trova difficile pronunciare quel cognome austriaco e, dopo averci provato più volte, ha deciso: il suo cognome è TELEQUIZ e continuerà a chiamarlo così fino al giorno in cui T deciderà di andarsene dal "quartiere delle botteghe".
E' giovane e con idee un po' preconcette, si meraviglia che i pittori e gli scultori non siano tutti bassi e neri come sta scritto sul suo dizionarietto (gli italiani son tutti piccoli e neri come Giulio Cesare) e non mangino sempre pastasciutta di spaghetti.
Fa amicizia soprattutto con lo scultore dello studio vicino e sua moglie; scambiano idee e discutono, ridono, scherzano e giocano a "freccette". Al pomeriggio insieme ad altri pittori e ad uno studente in legge che dice alla fidanzata di essere a casa a studiare, trascorrono un paio d'ore a gareggiare lanciando freccette e urlando di gioia se fanno centro; mentre il popolo dei piani alti, sempre più sconcertato, assiste ammutolito allo spettacolo.
Qualche battuta tra i vicini: "Ma ti pare che quelli lavorino? E sì che sono grandi, non son più bambini, per mettersi a giocare! E che dire poi dell'austriaco! Ma avete visto cosa fa?!"
Al mattino, a torso nudo, si lava al rubinetto del giardino che serve per bagnare le aiuole, beve il "coffee" fuori dallo studio su un seggiolino blu da campeggio e poi, sempre all'aperto, in un pentolone con acqua fredda versa mezzo chilo di spaghetti e mette il tutto su un fornelletto elettrico. In attesa che la pasta sia cotta si sdraia al sole seminudo su un lettino blu di tela e dopo due ore scola gli spaghetti che condisce con "SUGORO" e mangia, sempre in giardino, per godere ancora un po' di nutrimento naturale: il sole dà vigore e salute, dice.
"Che schifo, la vostra pastasciutta"- porta il lettino all'ombra e dorme un'oretta.
Roba da matti, proprio da matti, per il popolo dei piani alti.
Per i curiosi: lo studente bugiardo si è laureato ed è un avvocato di fama, mentre il pittore si è poi ricreduto sulla pastasciutta non appena ha potuto gustare una vera pastasciutta all'italiana. E' riuscito poco alla volta ad inserirsi e ad avere successo nel suo lavoro (forme geometriche e ricerca del colore). Si è separato dalla moglie e stabilito in Italia con un'altra donna. Ha avuto fortuna e raggiunto una certa fama: stando alle ultime notizie vive e prospera con il suo lavoro a Torino.
(continua)