Il popolo dei piani alti è sempre più sbalordito: la maggior parte degli artisti vive e lavora nello studio a piano terra, solo quelli sposati, e sono pochi, hanno anche la casa (come loro), ma ci stanno ben poco, son sempre giù. Ah, questi artisti! E poi è dipingere o fare sculture quello che dicono di creare?
I quadri sono o tutti bianchi, c'è proprio niente, tutto bianco o con grandi macchie colorate e tutte sbrodolate, oppure con fotografie ritagliate, incollate e poi strappate, ma si può? E le sculture? Le fanno con il fil di ferro o con la lamiera, la plastica o il cemento ma la "figura" non c'è, non c'è proprio.
Non hanno soldi e vanno al cinema; quando li hanno vanno a mangiare al circolo "Progresso" con 500 lire (pastasciutta - caprini e cipolle - un panino e un quarto di vino); non hanno soldi e sono allegri, ridono, scherzano, parlano per ore e bevono. Sono proprio diversi, sono matti e sono tanti: c'è il francese e c'è il russo, l'italiano e l'olandese, il calabrese e l'argentino, il canadese e il giapponese; ha un bel dire il Dante, ma quelli dovrebbero cercarsi un lavoro.
J'AI BESOIN
Con la valigia in mano, alto, magro e smilzo, occhi azzurri e capelli biondi, è arrivato un giovane scultore francese. Prende possesso del suo studio e comincia a girare per conoscere gli artisti. A tutti dice: -J'ai besoin de parler, de me rapporter aux autres- e parla, discute, beve fino a sera. Poi ad un suo collega scultore, sposato, dice:
-J'ai besoin de me laver-
-Vieni su e fa il bagno-
-J'ai besoin de lingerie propre-
-Beh, prendi pure il cambio-
-J'ai besoin de manger-
e mangia dallo scultore
-Maintenant j'ai besoin de faire l'amour-
-Eh! Bien! Qui vicino c'è viale Fulvio Testi...-
(continua)