Dopo
un periodo di splendore l'uccisione di Re Umberto I aveva segnato la decadenza
della Villa Reale e il Teatrino ne aveva seguito la sorte.
Il
Teatrino è tornato a vivere solo alla fine degli anni ‘60, grazie al meritorio
intervento della Società Civile di Monza, e dopo un’attenta opera di restauro
e con il recupero di importanti reperti che si ritenevano perduti. Questo
intervento, documentato da un’interessante pubblicazione del Rotary Monza Est,
segna un passaggio importante nella vita del Teatrino e nella sua funzione
Dalla
concezione del Teatrino di Corte come patrimonio privato di un gruppo ristretto
e chiuso di fruitori, si passa a una visione molto più allargata, in cui la
società prende possesso del Monumento e coscienza del suo valore e della sua
potenzialità. Purtroppo dopo l’entusiasmo del recupero, segnato da eventi di
alto valore artistico e culturale, la struttura è stata usata in maniera
disorganica e impropria dalle diverse amministrazioni comunali che si sono
succedute, sia per la mancanza di un progetto organico sia come conseguenza
della proprietà «sui generis» della Villa e delle strutture connesse.
Partendo
dalla constatazione dello stato delle cose un gruppo di persone competenti e
appassionate di musica, balletto e spettacolo ha iniziato dal 1996 a impegnarsi
su base volontaria per riportare all’uso proprio questa magnifica struttura.
Dopo
aver organizzato alcuni eventi teatrali di genere diverso, che hanno consentito
di analizzare la funzionalità e la potenzialità del Teatrino e dei suoi
annessi, si è costituita nel 1998 l’ Associazione per il Teatrino di Corte,
che ha iniziato a operare in stretta collaborazione con l’Assessorato alla
Cultura di Monza.
In
questi anni sono stati messi in scena spettacoli di prosa, concerti e balletti
di elevato interesse artistico e culturale, scelti con particolare attenzione in
relazione alla specificità dello spazio teatrale, che ha permesso e permette un
rapporto tra attori e pubblico molto più diretto e partecipe.
Per
ragioni storiche e culturali e per la sua esigua capienza la vita del Teatrino
non può che essere sostenuta da una Associazione anziché da un Impresario, per
quanto illuminato e attento.
La
prassi associativa garantisce una partecipazione del pubblico molto intensa alle
vicende della struttura, tant’è che è stato possibile avviare lavori di
restauro del palcoscenico e degli arredi della sala e del foyer su proposte
dell’Associazione e con il consenso del Comune e della Sovrintendenza.
Tali
lavori, svolti con il contributo finanziario e tecnico dell’Associazione,
hanno consentito la messa in sicurezza del palcoscenico e la realizzazione di
spettacoli altrimenti impossibili con le strutture esistenti.
E'
situato nell'ala laterale sinistra della Villa Reale, ed è costituito da una
serie di salette che occupano tutta la parte di ala ribassata che va dalla
cappella sino all'angolo che collega il fabbricato al Serrone. Il guardaroba del
teatro confina con la Chiesetta Reale mentre il teatro vero e proprio è situato
nell'ultimo salone a sinistra dopo l'ingresso.
Si
tratta di un vero e proprio teatro di corte, di piccole dimensioni - soltanto 99
posti - con un palcoscenico in legno, leggermente inclinato verso gli spettatori
ed un fondale di scena con soggetto mitologico realizzato dall'Appiani. Il
soffitto della platea ha la volta a forma di ombrello, è interamente affrescato
con motivi floreali, strumenti musicali e maschere dai colori vivacissimi;
mentre il soffitto del palcoscenico ha la volta in cotto dipinta. Due grossi
pilastri affrescati delimitano il boccascena e terminano con un'arcata
all'interno della quale sono inseriti cinque rosoni quadrati e quattro rosoni
rettangolari, dipinti in colori contrastanti.
Il
teatrino fu progettato nel 1806 da Luigi Canonica, allievo prediletto del
Piermarini.
A
Monza il Piermarini progettò nel 1777, oltre alla Villa Reale, un teatro
costruito sulla piazza del Mercato denominato Teatro Ducale - in seguito Teatro
Sociale - L'esecuzione dei lavori avvenne contemporaneamente all'edificazione
del Teatro alla Scala di Milano, sempre del Piermarini. Questo Teatro Ducale
subì un incendio nel 1802. Fu in seguito a tale incendio e alla volontà della
principessa Amalia moglie di Beauharnais che venne chiesto al Luigi Canonica di
progettare un teatro reale di piccole dimensioni da realizzarsi all'interno
della Villa Reale, dove poter intrattenere gli ospiti.
Il
primo articolo di cronaca che ci descrive gli spettacoli del Teatrino realizzati
dalla Compagnia del Teatro Carcano di Milano, è datato 3 agosto 1808, in
occasione della ricorrenza di Santa Amalia.